“Gli scalpellini galeotti del Duomo”

L’itinerario di vita che porta fino alle guglie del duomo non sembra il più scontato per dei pregiudicati. Eppure è proprio lì che li ha portati l’attività appresa assieme a Soligraf. I detenuti di Opera raccontano con  emozione di come la vita li abbia stupiti, per l’emozione di una nuova possibilità e le soddisfazioni che impegno e passione possano regalare.

La Fabbrica del Duomo – il restauro in corso dal 2007, ma che non chiuderà mai veramente – ha rappresentato per queste persone la possibilità di dare un nuovo taglio al loro stile di vita. Hanno seguito la guida della maestranza che Soligraf ha messo loro a disposizione, si sono impegnati, e son giunti addirittura a incontrare l’Arcivescovo Carlo Maria Martini. A Giuseppe C. (60 anni) tremavano le mani dall’emozione.

Soligraf ha esordito come cooperativa che rimettesse in attività laboratori di stampa, legno e pietra. Infine ha rimesso in moto uomini fermi al semaforo rosso della legge. L’apprendimento di un nuovo mestiere è un seminario che mette in contatto con se stessi, in un’ ardua sfida con le difficoltà dell’età avanzata. Ma Carmelo, Giuseppe, Domenico, hanno accettato la sfida e hanno scolpito un nuovo profilo di sé da erigere.

Dalla pagina Facebook @Veneranda Fabbrica del Duomo

 

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