Sono quindici i detenuti di Opera che grazie a Fuoriluoghi (allora Coop.Sociale Soligraf) hanno vissuto l’emozione di una nuova possibilità e le soddisfazioni che impegno e passione possono regalare, lavorando come scalpellini per realizzare le guglie del Duomo di Milano.

Lavorando per la Fabbrica del Duomo, in restauro dal 2002, nei laboratori della casa di reclusione di Opera, hanno maneggiato il pregiato marmo di Candoglia, quello bianco con le venature rosa, che dal 1386 è destinato unicamente alla costruzione e alla manutenzione del Duomo di Milano, simbolo della città meneghina. “Quando ho finito la mia prima cresta mi sono domandato: ma l’ho fatta proprio io? Ho costruito io un pezzo del Duomo?” racconta Giuseppe C., 60 anni.

Il Ramo B della Cooperativa Fuoriluoghi è dedicato al reinserimento lavorativo e sociale di soggetti svantaggiati ed ha sviluppato nel tempo attività e settori molto differenti tra loro, oggi raggruppati in “Essere Lavoro”.

L’esperienza professionalizzante, volta all’acquisizione di abilità e competenze spendibili nel mercato del lavoro, è strettamente connessa al valore risocializzante delle attività lavorative proposte. È inoltre risaputo che nelle carceri in cui c’è una possibilità concreta di lavoro, la recidiva scende drasticamente azzerandosi, per questo ogni progetto di inserimento lavorativo avviato è finalizzato all’affinare o sviluppare competenze e attitudini professionali concrete, volte a rilanciarsi nel mercato del lavoro e reintegrarsi nel tessuto sociale.

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